I Bronzi di Riace erano biondi

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E’ di Daniele Castrizio la curiosa teoria che i Bronzi di Riace fossero biondi.  

Considerata dal mondo accademico una tra le piu’ accreditate, la sua ricostruzione si fonda sulla consultazione e studio di prove scientifiche, testimonianze letterarie e confronti iconografici

La gloriosa scoperta, a pochi mesi dal 50° anniversario 

 

A pochi mesi dal 50° anniversario dello storico ritrovamento avvenuto il 16 Agosto 1972, con lo scopo di valorizzare la Regione Calabria nel mondo è stato istituito un comitato interistituzionale che il 23 Marzo 2022 si è riunito in conferenza stampa: un incontro decisivo coordinato dalla vicepresidente della Calabria Giusi Princi alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini, durante il quale è stato presentato un ricco programma di eventi 

 

Archeologo e professore di numismatica greca e romana presso l’Università di Messina e membro del Comitato Scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dove oggi sono esposti al pubblico, da oltre 20 anni Daniele Castrizio è studioso emerito dei Bronzi di Riace. 

Grazie alle collaborazione con il grafico e fotografo reggino Saverio Autellitano è stato possibile realizzare una suggestiva riproduzione originale 3D dei Bronzi di Riace, che è possibile ammirare visitando questo sito https://magnagrecia3d.com/bronzi-di-riace-eteocle-e-polinice/ 

Una contaminazione di stagno per creare il biondo

In una dichiarazione rilasciata all’Agi però Daniele Castrizio precisò che il colore originale dei capelli non fosse biondo Marilyn ma fulvo mescolato al rosso

“All’origine le due statue erano sicuramente a colori e avevano capelli e barba biondi, ne sono convinto.  A dimostrarlo le prove pratiche che hanno rilevato una presenza di stagno del 12% rispetto al rame.”

Incaricata un équipe di studiosi giapponesi di commissionare la ricostruzione dei Bronzi a una nota fonderia fiorentina rispettando le stesse percentuali della lega, non solo scoprì che originariamente i titani guerrieri erano a colori, ma che il colore originale era dorato.  

“I Bronzi di Riace erano biondi e dorati e furono realizzati ad Argo nella metà del V secolo, nel Peloponneso greco, entrambi nella metà del V secolo, a poca distanza temporale l’uno dall’altro. Sulla coscia di A, in alcune parti, si vede un colore abbronzato, segno di quel dorato pallido originario, ottenuto con l’uso del bitume, che per reazione restituisce un colore simile alla pelle umana

Dorati nell’antica Grecia, neri in epoca romana

L’attuale nero lucido è dovuto ad un trattamento chimico con pittura allo zolfo le cui tracce sono state confermate da Giovanni Buccolieri, professore di fisica applicata ai Beni Culturali dell’Università di Lecce. 

Questo trattamento di conservazione è stato scelto per uniformare il colore ed eseguito per il restauro che le statue hanno subito durante il trasferimento a Roma

“Il nero lucido è il colore assunto dopo il restauro che subirono quando furono trasferite a Roma. Per uniformarli, essendo i materiali diversi dagli originali, vennero colorati di nero, con una pittura allo zolfo”

Chi erano i Bronzi di Riace? 

 

Daniele Castrizio afferma che i due Bronzi rinvenuti nell’acqua il 16 Agosto 1972 anticamente facevano parte di un gruppo di 5 statue scolpite da Pitagora di Reggio, considerato da Plinio Il Vecchio un illustre scultore bronzista

Stesicoro di Metauro identifica nel gruppo di statue una scena corale raffigurante il momento che precede il duello per il trono di Tebe, i Bronzi di Riace sono i fratelli di Antigone Eteocle [il bronzo B, il guerriero vecchio] e Polinice [il bronzo A, il guerriero giovane] e tra loro oltre ad Antigone e l’indovino Tiresia, al centro la madre Euryganeia con le braccia aperte dalla disperazione intenta a dividerli. 

 

I Bronzi di Riace candidati a Patrimonio dell’Umanità 

Assoluto capolavoro di arte greca pregio della nostra amata Calabria, il 22 Aprile 2022 con una delibera approvata dalla giunta, il comune di Reggio Calabria ha accettato di candidare i Bronzi di Riace a Patrimonio Mondiale Unesco.  

Scopri come ammirare i Bronzi di Riace prenotando l’escursione a Scilla e Reggio Calabria

 

 


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