Lo Stemma della Calabria: un emblema di storia, cultura e natura

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A cura di Giovanni Florio

 

La Calabria, situata all’estremità meridionale dell’Italia, rappresenta la punta del nostro Stivale. Una terra selvaggia e affascinante, intrisa di una profonda essenza mediterranea. È racchiusa tra due mari eccezionali, profumata e rinfrescata da un parco regionale e da tre parchi nazionali, tra cui il Parco del Pollino: l’area protetta più estesa d’Italia, condiviso con la Basilicata unica regione confinante.
Oltre alla sua grande bellezza, la Calabria, grazie anche alla sua posizione geografica, è stata culla di numerose civiltà. Oggi questa terra custodisce l’eredità della Magna Grecia, un insieme di terre nel Sud Italia che furono colonizzate dagli antichi greci e che divennero fulcro di cultura e commercio nel Mediterraneo. Questi territori, una volta fiorenti poli di scambio e conoscenza, continuano a testimoniare la ricchezza di un’epoca lontana, intrecciando il loro glorioso passato con il presente e mantenendo viva la memoria di una civiltà che ha segnato profondamente la storia della regione. Altre testimonianze, le possiamo trovare nei tantissimi reperti, siti archeologici, monumenti ed edifici di varie culture, come quella: bizantina, romana, normanna, sveva, angioina e aragonese.


Le bellezze di questa terra appena descritte trovano luogo nello stemma della Regione Calabria, che cerca di rappresentare una sintesi visiva della storia, della cultura e delle bellezze naturali di questa regione.
Lo stemma è un ovale suddiviso in quattro quadranti alternati (due oro e due argento), ciascuno dei quali contiene un simbolo identitario.

Pino Laricio

In alto troviamo il pino laricio di colore verde, una specie arborea tipica del Parco Nazionale della Sila. La flora silana, infatti, è composta da più di 900 specie dove prevale il Pino Nero. Simbolo ed emblema floristico del Parco Nazionale della Sila sono i “Giganti della Sila”, di straordinaria bellezza. Sono dei veri e proprio monumenti naturali, riserve naturali biogenetiche dove spiccano i Giganti di Fallistro, ovvero 50 colossali alberi di pino laricio e 5 di acero montano con oltre 500 anni di età. Al fine di tutelare e preservare i patriarchi vegetali della Sila, il FAI (Fondo Ambiente Italiano), diventa gestore di questa riserva, diventando nel 2015 il primo e l’unico Bene FAI della Calabria.

Croce Potenziata

Procedendo in senso orario sulla destra si trova una croce potenziata di colore nero. Questo è un riferimento all’Ordine di Malta, che ha avuto una presenza significativa nella regione. La croce potenziata rappresenta la forza e la resistenza del popolo calabrese nella prima crociata (1096-1099);

Capitello Dorico

Nel terzo quarto in basso è raffigurata una colonna dorica di colore azzurro, simbolo del glorioso passato della regione durante l’epoca della Magna Grecia. Testimonianza intangibile del patrimonio che questi popoli ci hanno lasciato sono le tradizioni e la cultura, come il Grecanico: il dialetto greco-calabro molto particolare parlato nelle zone dell‘Aspromonte. https://www.calabriago.com/tradizioni-in-calabria/voci-dimenticate-le-minoranze-linguistiche-che-arricchiscono-la-calabria/. Oggi questa lingua è parlata da circa 500 – 2000 individui e l’UNESCO lo considera lingua a rischio di estinzione. Per quanto riguarda il patrimonio materiale che la Magna Grecia ha lasciato nella punta dello Stivale non possiamo non citare: i Bronzi di Riace, Parco archeologico di Sibari, area archeologica di Capo Colonna (Crotone), area archeologica di Monasterace (Caulonia), area archeologica di Locri Epizefiri, area archeologica di Hipponion (Vibo Valentia), Parco archeologico di Medma (Rosarno) e molto altro.

Croce bizantina

Infine una croce bizantina di colore nero, che richiama la storica appartenenza all’impero bizantino. Tra i principali tesori bizantini calabresi possiamo citare: la Cattolica di Stilo simbolo dell’architettura bizantina in Calabria; il borgo di Santa Saverina in provincia di Crotone, che documenta molto bene il passaggio architettonico dal periodo normanno a quello bizantino e propone un miscuglio di influenze bizantine, arabe e normanne; Bivongi, il borgo della longevità con il monastero di San Giovanni Theristis a cui abbiamo dedicato un articolo (Una destinazione per diverse nicchie di turismo. Bivongi: il borgo della longevità. – Vacanze in Calabria estate 2024 affitti case e appartamenti Vacanza (calabriago.com); Rossano e il Codex Purpureus Rossanensis, un antico evangelario risalente al periodo bizantino e dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO (Arte sacra di Calabria: il Codex Purpureus Rossanensis – Vacanze in Calabria estate 2024 affitti case e appartamenti Vacanza (calabriago.com) .

Lo stemma della Regione Calabria è spesso accompagnato da uno sfondo blu che rappresenta il cielo e il mare che circondano la Calabria, simboli di speranza, serenità e bellezza.

 


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